“Il potere dei Lego? Bloccano le frenesia”: nel quartier generale di Riccardo Zangelmi

Per FqMagazine ho intervistato Riccardo Zangelmi, uno dei 24 Lego Certified Professional nel mondo, l’unico italiano. Il suo mestiere? A tutti gli effetti, costruire Lego

“Da fuori sembra che gioco ai Lego, invece sono più un ingegnere”. Da bambino, Riccardo Zangelmi sognava di diventare “un ingegnere dei Lego”. Ha fatto studi da perito agrario, ma ormai da diversi anni ha trasformato la passione per i mattoncini danesi in una professione. Classe 1981, nato a Reggio Emilia, dal 2016 è uno dei 24 Lego Certified Professional nel mondo, l’unico italiano. A tutti gli effetti, il suo mestiere è costruire Lego. Non è assunto dall’azienda, ma può usarne il logo per le sue creazioni. “Ho cominciato a creare modelli nel mio garage”, ha raccontato a FqMagazine.

Con il tempo, l’attività è decollata e diverse imprese hanno cominciato a contattarlo. Adesso il suo quartier generale è una struttura di mille metri quadri e l’azienda che ha fondato, BrickVision, ha compiuto dieci anni. Ha circa 30 milioni di pezzi in magazzino e undici collaboratori dipendenti. “Cerco persone che abbiano un approccio tecnico perché il nostro lavoro non è solo creativo. Ci vogliono logica, metodo, precisione e concentrazione – spiega –. Con i Lego si può fare tutto, non c’è limite all’uso del mattoncino”.

Sei diventato davvero un ingegnere dei Lego. Qual è stato il tuo primo set di mattoncini?
Ho iniziato a giocare con i Lego a cinque anni e sono andato avanti fino ai 14. Quando ero piccolo c’erano le scatole dei pirati e le prime navicelle spaziali. Sono sempre stato affascinato dallo spazio e in quel periodo vendevano le astronavi Blacktron ed M-Tron, le linee degli anni 90. Le costruivo in casa e poi andavo in giardino a giocare con i miei compagni di quartiere.

E dopo i 14 anni cosa è successo?
Ho messo da parte i mattoncini e ho studiato musica per tanti anni.

Foto: Riccardo Zangelmi

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Gabriele Scorsonelli

Ventitré anni. Il mare di Sicilia mi ha cullato e cresciuto. Laureato in Comunicazione all’Università di Bologna e studente della Scuola di Giornalismo "Walter Tobagi" a Milano. Amo musica, spettacoli, sport e scrittura. Curioso e folle sognatore. Collaboro con FQ Magazine de “ilfattoquotidiano.it”.