Con l’uscita dell’ultima, attesissima, parte del disco multiplatino “La Divina Commedia”, il rapper di Cogoleto ha completato un percorso sul quale ha tracciato la propria evoluzione artistica
Inferno, purgatorio. Adesso, l’ultimo salto nei cieli della sua Divina Commedia. Il viaggio dantesco di Tedua, iniziato lo scorso giugno, termina con l’uscita del Paradiso. La chiusura di un cerchio, rimandata per mesi. Un anno di crescita e un percorso sul quale il rapper di Cogoleto ha tracciato la propria evoluzione artistica, fino a rilasciare la versione deluxe di quello che, probabilmente, è il suo disco più maturo.
A trent’anni, Mario Molinari ha deciso di sperimentare e uscire dalla propria comfort zone. Ha abbracciato il mainstream, senza per questo rinunciare alla qualità di scrittura e produzione. I fan della prima ora storceranno il naso, rimanendo delusi. Lui ne è consapevole – lo ha più volte ribadito nelle interviste –, ma rimane soddisfatto del proprio lavoro. Vuole crescere con chi ha accettato il cambiamento e con i nuovi arrivati. Dare risposte ai nostalgici. In fondo, La Divina Commedia è il suo ingresso nel mondo pop dalla porta principale. Un album multiplatino (tutte le tracce sono state certificate, eccetto le nuove) dalle mille sfumature, che lo ha spinto a dare il meglio di sé. Per Tedua superarsi è un mantra, una religione.
E l’asticella, ha provato a tenerla alta anche questa volta. Cantando l’amore, perché il Paradiso è prima di tutto il luogo del cuore. Sette nuovi inediti, più il singolo di lancio Parole vuote (La Solitudine), in collaborazione con Capoplaza. Mario Molinari pesa le rime, cura i testi e il flow con grande consapevolezza, sfoca sullo sfondo di alcuni pezzi (Kill Bill su tutti) il sé degli inizi, mostrando, però, di essere cresciuto (tra gli altri, anche in Paradiso II e Mare Calmo).
Nei cieli di Tedua c’è il sentimento che rende folli in Al limite, in feat con Tony Boy e il collettivo della Drilliguria (Izi, Disme, Vaz Tè e Bresh) in Jolly Roger. Ma anche la storia di una relazione difficile in Beatrice, insieme ad Annalisa: un brano che si trasforma in dialogo, sfruttando un concept che calza a pennello sulle due voci. L’ultima traccia del disco, Angelo Custode con Angelina Mango, sembra trasportare su un immaginario Empireo, con il pianoforte che, dolcemente, accompagna alla conclusione di un progetto di grande spessore.
Intanto, dal 29 giugno, Tedua porterà La Divina Commedia live ai Festival estivi, toccando tutta Italia. L’apertura sarà da fuochi d’artificio, all’Ippodromo Snai di Milano per gli I-Days.
Foto in copertina: Andrea Bianchera, Marco Giacobbe