Nessuno potrà mai colmare il vuoto di quell’11 settembre. Un giorno qualsiasi di un mese qualsiasi, in un anno qualsiasi. Nella Grande Mela, una mattina come le altre. Nel resto del mondo – pomeriggio, sera o notte – la solita quotidianità di cui ci lamentiamo e che spesso, in fin dei conti, è la nostra salvezza. Poi l’attacco, il più imponente attentato terroristico della storia. Le trasmissioni tv interrotte, le edizioni straordinarie dei telegiornali e i collegamenti con New York, mentre le torri gemelle bruciano e il Pentagono crolla tra le fiamme di un airbus americano, volo 77.
Le urla, le vane richieste di aiuto. Gli abbracci avvolti dal fumo, che nasconde il terrore negli occhi delle persone come per proteggerle e regalare loro l’ultimo respiro, mentre soffia via l’aria dai polmoni per sempre. Circa tremila vittime e oltre seimila feriti, famiglie stroncate e amicizie dissolte in un istante che, ancora oggi, sembra essere eterno. “The Falling Man”, lo scatto simbolo di quel giorno maledetto del 2001. Dodici fotogrammi che rinchiudono una preghiera disperata alla vita, mentre la stessa viene cancellata in un salto nel vuoto, in braccio alla morte. Richard Drew, il reporter dell’Associated Press che avrebbe dovuto realizzare un servizio su una sfilata di moda a Manhattan e che si è ritrovato a documentare uno dei più drammatici eventi della storia.
Le certezze sgretolate, la più grande potenza mondiale che osserva franare, impotente, il suo sistema di difesa. L’occidente intero in ginocchio. Un’indagine lunga e complicata aperta da 22 anni e la promessa di identificare, una ad una, tutte le vittime a cui, ancora, non è stato dato un volto. Il memoriale per ricordare. Perché il tempo non cancelli i nomi di chi, quel giorno qualsiasi, di un mese qualsiasi, di un anno qualsiasi, ha visto la propria vita sgretolarsi in un attimo.
Tutti sanno esattamente dove erano, cosa facevano e con chi erano l’11 settembre 2001. Molti sono troppo giovani e non erano ancora nati (compreso me). Ma certe pagine di storia, le vivi anche se non le hai mai viste con i tuoi occhi.