Divisivo, sopra le righe, ma con un cuore enorme. Il carattere esuberante del Poz è il suo personale equilibrio. Può spaccare una partita, in positivo o meno. Ma alla sua squadra ci tiene ed è sotto gli occhi di tutti
Un gruppo unito, con il fiuto per le grandi imprese e la personalità per affrontare le partite che contano. Fiducia reciproca, carattere e sicurezza. La discesa a raschiare il fondo, per poi risalire in superficie con la piena convinzione dei propri mezzi. È l’Italbasket di coach Pozzecco, pregi e difetti annessi. C’è spazio per gli schemi, per la preparazione tecnica e tattica, per i briefing con i giocatori. Ma, soprattutto, è la nazionale delle emozioni.
E non potrebbe essere altrimenti, con un allenatore come l’ex playmaker friulano. Divisivo, a volte sopra le righe, ma con un cuore enorme. Gli azzurri lo sanno, lo seguono, lo ascoltano. E questa energia è la loro linfa. Tutti toccano il pallone, tutti hanno responsabilità, tutti la piena stima di staff e compagni. L’Italbasket galleggia nella “follia” del suo commissionario tecnico senza mai rischiare di annegare per davvero. Sarà che il Poz, ad alti livelli ci ha giocato eccome. Sa come funziona e cosa si prova. Conosce lo sconforto, la rabbia, la gioia, l’adrenalina che, durante una rimonta, accende gli entusiasmi fino a consumare l’ultima goccia di sudore. E i “suoi ragazzi” – come lui stesso li ha più volte definiti – si fidano ciecamente.
Pozzecco non ha rimpianti e il suo esuberante carattere è il suo personale equilibrio. Prendere o lasciare. D’altronde, si è sempre preso le sue responsabilità e lo ha spesso ribadito apertamente. Piaccia o no, il mister azzurro non ha mai sbagliato un appuntamento importante da quando è alla guida della nazionale. Indiscusso trascinatore emotivo, sul campo è l’uomo in più: riconosce il talento e lo status dei singoli giocatori, li ammira, li rispetta, li sprona a dare il massimo. Che esageri, è nel suo DNA. Può spaccare una partita, in positivo o meno. Ma ci tiene e si vede. Ed è l’anima di questa meravigliosa squadra.
Foto: Italbasket