L’atteso ritorno della band britannica in Italia, dopo sei anni, non ha deluso le aspettative. Lo show è un tripudio di luci, colori, coriandoli e fuochi d’artificio. Una festa unica nel suo genere, nel nome dell’amore e della condivisione
Un tripudio di luci e colori, coriandoli e fuochi d’artificio, in un concerto unico nel suo genere. I Coldplay incantano San Siro nella 93esima tappa del Music of the Spheres World Tour e lanciano un messaggio importante e universale: credere nell’amore, in tutte le sue forme. L’atteso ritorno della band britannica in Italia, dopo sei anni, non ha deluso le aspettative. E, infatti, Chris Martin e soci hanno rapito il pubblico e lo hanno portato nel loro mondo con la solita ricetta vincente: creare uno spettacolo che sia una vera e propria esperienza di vita, amore e condivisione.
Sul set luci, effetti speciali, palloni volanti e stelle filanti. Al polso degli spettatori, invece, gli ormai celebri braccialetti luminosi, distribuiti all’ingresso e riciclati alla fine dello spettacolo. Ad aprire la serata Mara Sattei e la band scozzese “Chvrches”. “Grazie mille amici. Siamo felicissimi di avervi qui. Grazie per essere arrivati nonostante il traffico, il caldo e lo stress di un grande concerto. Grazie per essere venuti di lunedì malgrado scuola e impegni lavorativi. Speriamo che sia il lunedì più bello della vostra vita. Benvenuti a tutti!”, ha esordito Chris Martin, facendo gli onori di casa. Dopo la clip dedicata all’ambiente (il concerto è alimentato da energie rinnovabili e i Coldplay sono in prima linea per sensibilizzare sul tema), la band è entrata sulle note di “Flying”, tratta dalla colonna sonora di E.T. L’Extra-Terrestre. Boato generale. Le luci dei braccialetti luminosi si sono accese, poi, per il primo brano “Higher Power”. Finalmente, via alla festa.
“Adventure of lifetime” riscalda il pubblico, che poi si scatena con “Paradise”. Il primo atto si chiude con la toccante “The Scientist”, una delle più belle canzoni del repertorio. A inaugurare il secondo palco, l’immancabile “Viva la Vida”, che lo stadio canta a squarciagola, seguita da “Something just like this”. Pescata fra la gente ed emozionatissima, una fan canta “Politik” insieme a Chris Martin. “Non canto questa canzone da 22 anni. Se viene male me lo dici e ci fermiamo”, scherza il frontman. Il terzo atto si apre con “In My Place”. Dentro questa sezione non mancano successi come “Yellow” e “Clocks”, per “Human Heart” le luci rosse dei braccialetti creano cuori giganti che avvolgono lo stadio e il colpo d’occhio è da brividi. Poi si torna a ballare con “People of the Pride” (tratta dall’ultimo album) e alta, nella mano del cantante, sventola una bandiera arcobaleno.
Importante il messaggio lanciato con “Hymn for the weekend”, registrata e mimata dal frontman con la lingua dei segni: “Tutti meritano di essere amati”. Poco dopo, si torna a cantare a squarciagola con “My Universe”. Su “A Sky Full of Stars”, Chris Martin invita il pubblico a mettere via i cellulari e godersi il momento. “Sunrise” – che contiene una citazione dal discorso di introduzione di Louis Armstrong a “What a Wonderful World” – è il preludio alla conclusione dello show. “Shiver”, “Don’t Panic” e, a sorpresa, compare Zucchero che, chitarra alla mano e accompagnato da Martin al pianoforte, canta “Diamante”. Ovazione generale. Poi l’omaggio dei Coldplay a Milano con “O mia bela Madunina” e ancora Zucchero con “Hey Man”. Il gran finale è affidato a “Humankind”, alla commovente “Fix You” e a “Biutyful”. L’ultima esplosione di fuochi, coriandoli e la frase “Believe in Love” appare grande sullo schermo principale. Oggi, più che mai, è un augurio da accogliere con il cuore.
Foto in copertina: @annaleemedia